La coltivazione della vite nel territorio ha, quindi, origini antichissime: come confermato da diversi studi archeologici, fra i quali quelli effettuati in località "Geridu", nel Comune di Sorso, che hanno permesso di riportare alla luce reperti di vinaccioli carbonizzati, roncole per la potatura e per la vendemmia, boccali di ceramiche usati per bere il vino e vasi vinari. Nel corso dei secoli la tradizione viticola si è tramandata e rafforzata: nella zona della "Pidraia", sempre nel territorio comunale, gli archeologi hanno trovato un impianto di vinificazione, scavato nella roccia calcarea, che reca incisa su un pilastro la data del 1602. Dopo duemila anni il paesaggio si presenta ancora invariato, uliveti e vigneti rimangono ancora le colture prevalenti.

Dal punto di vista pedologico, la Romangia si trova in una precisa area di intersezione di diverse ere geologiche. L' evoluzione morfologica ha modellato la disposizione delle sue colline ad anfiteatro verso il mare, con terreni che alternano dune sabbiose, di matrice eolica, a suoli alluvionali al livello del mare, a quelli collinari che si elevano fino a 300 metri di altitudine, sviluppatisi da erosioni di calcari, calca-areniti e marne mioceniche. Il territorio sul quale crescono le nostre vigne si affaccia sul Golfo dell’Asinara, con una esposizione a nord-nord ovest che permette ai filari delle viti di bagnarsi nel sole fino al tramonto.

Radici Forti

Il 4 aprile 1890, in una inconsueta giornata brumosa - considerata la stagione primaverile - nasceva a Sorso, da una famiglia di agricoltori, il mio avo Salvatore Marogna che, nel 1937-38, impiantava in località "Tres Montes" una nuova vigna.
Questo avveniva, dopo un lungo lavoro di disboscamento dai palmeti, che allora proliferavano in quei terreni, con aratura mediante giogo di buoi e conseguente spietramento a mano.

Tale il vigneto, caratterizzato da diverse varietà di cloni, rappresenta l’inizio della nostra storia durante la quale, dapprima mio padre Salvatore (J) e poi noi, abbiamo affinato le tecniche di coltivazione e, soprattutto, di produzione dei vini in perfetto equilibrio biodinamico.

Solo più recentemente, nel 2010, è stato acquisito il sito di “Badde Pira” che, con un’ estensione di oltre 4ha, anch’esso adibito alla coltivazione della vite, costituisce oggi il nucleo centrale dell’azienda agricola.

In questo sito sono stati impiantati nel 2011/12 vitigni di Moscato bianco di Sorso, Cannonau, Vermentino e Cagnulari. La coltura nel vigneto avviene mediante il sistema "Guyot", con interceppo da 1.10m ed interfilare da 2.20m. Le lavorazioni in vigna seguono il ritmo stagionale e vengono in prevalenza svolte manualmente potatura, distacco dei tralci, spollonatura e potatura verde.

Anche la vendemmia viene svolta manualmente, con i succosi grappoli adagiati in casse che, dopo il trasporto, vengono vuotate singolarmente nella pigio-deraspatrice. Da questa il mosto viene - infine - trasferito nei contenitori che lo culleranno durante una fermentazione completamente naturale.

I vini prodotti non vengono filtrati ma la loro brillantezza è frutto di decantazione spontanea. Le lavorazioni meccanizzate riguardano l’ aratura del terreno, la trinciatura dei residui di potatura, lo scalzamento interceppo e la concimatura, realizzata solo con pellet organico.

Frutti DiVini

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Cagnulari

Il vitigno rosso Cagnulari fu introdotto in Sardegna - probabilmente - dopo il 1400, durante la dominazione Spagnola. Viene coltivato nella provincia di Sassari, prevalentemente nelle regioni storiche della Romangia, della Nurra e dell'Anglona dove, negli ultimi anni, sono state riscoperte le peculiari caratteristiche di questo vino.

Classificazione Cagnulari I.G.T. "Isola dei Nuraghi"
Uve Vitigno, a germogliazione tardiva, che si adatta bene a diverse composizioni mineralogiche del terreno, pur prediligendo quelli a matrice carbonatica. Grappolo piramidale compatto, molto serrato. Acini medio rotondi con buccia non molto sottile, di colore nero. Polpa tenera di sapore dolce, succo rosato
Zona di produzione Località "Badde Pira" e "Tres Montes", in agro di Sorso: zona collinare, prospicente il Golfo dell' Asinara, con suolo calcareo e/o calco-arenitico
Tipo coltivazione ed età Allevamento con sistema "Guyot". Vigneto non irriguo impiantato nel 2010 con interceppo di 110cm ed interfilare di 220cm
Tipo vendemmia e periodo Raccolta manuale non tardiva, in sintonia col raggiungimento della massima maturazione degli acini, al suo apice nella metà di settembre
Colore Porpora, con riflessi violacei
Bouquet Profumo intenso, prevalgono sentori di frutta rossa matura, prugne e albicocche
Gusto Sapore intenso e persistente, discreta acidità, ottime struttura e tannicità
Consigli di degustazione Da assaporare in momenti di meditazione, in compagnia di amici intorno al caminetto o, pasteggiando, in abbinamento ad arrosti di carni grasse e/o formaggi a forte stagionatura
Gradazione Alcolica Vendemmia 2020: 15° alcolimetrici in volume
Vendemmia 2021: 16,5° alcolimetrici in volume

Cannonau

É il clone più coltivato in Sardegna ed il più conosciuto tra le produzioni dell' Isola, presente in tutte le regioni storiche, con eccellenze in quelle della Nurra, dell' Anglona, della Romangia, dell' Ogliastra, della Barbagia, della Marmilla, del Sulcis e del Campidano.
Tale clone, specialmente durante fioritura e/o vaiolatura, è particolarmente sensibile ai fattori climatici.

Classificazione "Cannonau di Sardegna" D.O.C.
Uve Vitigno caratterizzato da buona vigoria. Grappolo medio grande, non eccessivamente compatto. Acino leggermente ovoide, dalla buccia spessa non molto consistente
Zona di produzione Località "Badde Pira" e "Tres Montes", in agro di Sorso: zona collinare, prospicente il Golfo dell' Asinara, con suolo calcareo e/o calco-arenitico
Tipo coltivazione ed età Allevamento con sistema "Guyot". Vigneto non irriguo impiantato nel 2010 con interceppo di 110cm ed interfilare di 220cm
Tipo vendemmia e periodo Raccolta manuale a completa maturazione, piuttosto tardiva, che va dalla fine di settembre alla prima metà di ottobre
Colore Rubino intenso
Bouquet Piacevoli sentori di mandorla amara e prugna. Aromaticità inconfondibile, gradevole e persistente
Gusto Morbido e di equilibrio rotondo al palato. Fruttato, buona acidità, tannini presenti ma non invasivi
Consigli di degustazione Ideale per l'accompagnamento con minestre di legumi, piatti a base di cacciagione o pescato alla brace
Gradazione Alcolica Vendemmia 2020: 14° alcolimetrici in volume
Vendemmia 2021: 16,5° alcolimetrici in volume
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Vermentino

Il vitigno bianco del Vermentino è, tra i vitigni tradizionali Sardi, quello di più recente introduzione.
Arrivato nel secolo scorso dalla Corsica, sulle coste Galluresi ha trovato il suo habitat ideale nei suoli acidi e poco coesi, derivanti dal disfacimento granitico.

Classificazione "Vermentino di Sardegna" D.O.C.
Uve Pianta vigorosa che garantisce una produzione costante ed abbondante e presenta un grappolo medio grande. Acini piuttosto grossi con buccia verdognola e/o giallo ambrata, a seconda dell' esposizione alla radiazione solare. Polpa traslucida, dal sapore delicato, con vinacciolo di colore nocciola chiaro
Zona di produzione Località "Badde Pira" e "Tres Montes", in agro di Sorso: zona collinare, prospicente il Golfo dell' Asinara, con suolo calcareo e/o calco-arenitico
Tipo coltivazione ed età Allevamento con sistema "Guyot". Vigneto non irriguo impiantato nel 2010 con interceppo di 110cm ed interfilare di 220cm
Tipo vendemmia e periodo Raccolta manuale effettuata al raggiungimento della massima maturazione, nella fine di agosto
Colore Giallo paglierino, con riflessi dorati
Bouquet Bouquet di fiori gialli e spezie, con sentori di frutti selvatici
Gusto Delicato al palato, buona acidità e leggera sapidità, gusto persistente
Consigli di degustazione Eccezionale come aperitivo, nella mescita di cocktails di pregio e con crudités e sapori di mare mare, pesci arrosto o al forno. Servire fresco (6-8 °C)
Gradazione Alcolica Vendemmia 2021: 13,5° alcolimetrici in volume

Passito

L' uva Moscato bianco è un' uva aromatica, diffusa in quasi tutta la penisola, il cui nome deriva da "muscum": muschio, dall' aroma caratteristico che si ritrova nell' uva. Richiede terreni tufaceo-marnosi, anche calcarei, ma non troppo argillosi ed umidi. Le zone maggiormente interessate alla sua coltivazione, oltre al Campidano, sono i vigneti intorno a Sorso, Sennori, Tissi, Alghero ed in Gallura.

Classificazione Bianco - Passito I.G.T. "Isola dei Nuraghi"
Uve Solo grappoli di Moscato bianco, con appassimento naturale sui tralci. Vitigno con buona tolleranza alla siccità estiva. Grappolo cilindrico o leggermente conico, corto o serrato. Acini piccoli o medi, sfaccettati, con buccia resistente, poco pruinosa, di colore giallo; polpa poco consistente, verdognola, dolcissima. Raspo poco sviluppato, di media grossezza.
Nasco, vitigno di grande pregio coltivato in Sardegna da tempi immemorabili.
Malvasia
Zona di produzione Località "Badde Pira" e "Tres Montes", in agro di Sorso: zona collinare, prospicente il Golfo dell' Asinara, con suolo calcareo e/o calco-arenitico
Tipo coltivazione ed età Allevamento con sistema "Guyot". Vigneto non irriguo impiantato nel 2010 con interceppo di 110cm ed interfilare di 220cm
Tipo vendemmia e periodo Raccolta manuale tardiva, effettuata nella metà di settembre, per permettere l' appassimento naturale, sulla pianta, dei grappoli che raggiungono la massima maturazione già ad agosto
Colore Color ambra
Bouquet Marcata aromaticità, intense note fruttate con sentori di fichi e pesche
Gusto Dolcezza balsamica e persistente, al palato morbito e rotondo
Consigli di degustazione Rappresenta il perfetto fine pasto, da solo o in abbinamento ai deliziosi dolci secchi della tradizione: amaretti, pappassini, formaggelle, meringhe, ciambelle o cantuccini. Un frate amico di famiglia, quando lo sorseggiava, soleva definirlo "pipì d' Angeli"
Gradazione Alcolica Vendemmia 2021: 14,5° alcolimetrici in volume
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